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Servizi sociali, cooperative allo stremo: “Concreto rischio di sospensione dei servizi a Noto, Avola, Pachino, Portopalo e Rosolini”, Confcooperative e LegaCoop lanciano l’ultimo Sos.

Comunicato Stampa

“Il punto di non ritorno è purtroppo pericolosamente vicino. Le cooperative
sociali non sono più in grado di fare fronte ad una situazione insostenibile da
tempo. Il rischio di sospensione dei servizi è concreto, con i seri disagi per
utenti, famiglie e lavoratori che ne sarebbero conseguenza. Fino ad oggi solo
lo spirito di abnegazione ed il senso di responsabilità delle coop hanno
permesso di tenere in piedi i servizi, ma tutto questo, purtroppo, adesso, non
può davvero più bastare”.
Dopo diversi incontri con gli enti di Terzo Settore del Distretto Socio-Sanitario
di Noto, Confcooperative Siracusa e Legacoop Sud Sicilia,che
rappresentano tutte le cooperative sociali operanti nel territorio, lanciano un
Sos che ha il sapore dell’ultimo prima di dover assumere decisioni drastiche
quanto dolorose. Le difficoltà nella gestione dei servizi sociali, sia di
pertinenza comunale che distrettuale, sono enormi e diventano oggi
insormontabili.
Le Centrali Cooperative hanno dunque scritto ai rappresentanti del Distretto
Socio Sanitario di Noto e ai Sindaci dei comuni aderenti, Noto, Avola,
Pachino, Portopalo e Rosolini. La richiesta è quella di una convocazione
urgente del Comitato dei Sindaci, perché servono subito nuove modalità di
relazione fra gli organismi di rappresentanza degli enti di terzo settore e le
pubbliche amministrazioni, coerenti con i gli orientamenti normativi vigenti.
Per i presidenti di Confcooperative Siracusa e Legacoop Sicilia,
Alessandro Schembari e Gianni Rollo, “è assolutamente necessario
trovare una soluzione condivisa. Il Distretto Socio-Sanitario rappresenta oggi
il filtro fra gli interventi socio-assistenziali ed educativi dei Comuni e gli enti
finanziatori (regionali, statali ed europei). Un problema, quello relativo alla
gestione dei distretti- proseguono Schembari e Scaglione- che,tra carenza di
personale e difficoltà oggettive ad effettuare con competenza e attenzione
un’azione mirata di progettualità condivisa con tutte le agenzie territoriali
pubbliche e private, rischia di far perdere ulteriormente tempo e risorse ormai
indispensabili per rispondere ai bisogni dei cittadini”.
Confcooperative e Legacoop tornano a ribadire come la “Cooperazione
sociale abbia da sempre fatto fronte al sistematico ritardo dei pagamenti da
parte degli enti pubblici e nonostante tutto (ritardi superiori anche ai 10 mesi)

hanno continuato e continuano ad assicurare con professionalità servizi a
vantaggio delle fasce più deboli della società.

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