HomeCronacaNoto: 32enne morì carbonizzato all'interno della propria abitazione, individuati e arrestati i...

Noto: 32enne morì carbonizzato all’interno della propria abitazione, individuati e arrestati i responsabili dell’incendio

Nelle prime ore di questa mattina, agenti della Squadra Mobile e del Commissariato
di Pubblica Sicurezza di Noto hanno eseguito il decreto di fermo di indiziato di
delitto, emesso il 2 marzo u.s., dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di
Siracusa, nei confronti di due uomini, rispettivamente di 25 e di 37 anni, ritenuti
responsabili, in concorso, dei reati di incendio e morte come conseguenza di altro
delitto, poiché nella sera del 15 febbraio hanno incendiato un’abitazione sita a Noto,
causando la morte di un uomo di 36 anni che si trovava all’interno dello stabile.
Le indagini sono iniziate il 15 febbraio u.s. quando una volante del Commissariato di
P.S. di Noto è intervenuta in Ronco Bracciano per la segnalazione di un incendio in
un’abitazione all’interno della quale poteva trovarsi una persona.
Gli operatori di polizia constatavano che dal portone del piano terra di detta
abitazione, suddivisa su due livelli, fuoriuscivano delle fiamme ma, a causa della
diffusività delle stesse che avevano ormai invaso completamente lo stabile, risultava
impossibile per il personale intervenuto entrare per constatare se vi fossero presenti
persone.
I Vigili del Fuoco intervenuti riuscivano nel frattempo, alle ore 23.00 circa, a domare
le fiamme e ad entrare all’interno, rinvenendo un cadavere carbonizzato, quello di un
uomo di 36 anni.
Dalle prime informazioni, gli agenti appuravano che la vittima era rientrato nella
propria abitazione dopo aver partecipato ad un a festa di compleanno.

I poliziotti hanno ricostruito i fatti apprendendo dai Vigili del Fuoco che questi
ultimi avevano trovato il cadavere accanto un secchio d’acqua, con il quale,
probabilmente, la vittima aveva cercato di spegnere l’incendio.
Non potendosi escludere che si trattasse di incendio doloso, secondo quanto riferito
nell’immediatezza dal personale dei Vigili del Fuoco, gli operatori hanno proceduto a
raccogliere tutti gli elementi utili al fine di ricostruire compiutamente i fatti ed
individuare gli autori dell’incendio.
Dagli accertamenti esperiti, sia mediante le sommarie informazioni assunte, sia grazie
all’analisi dei filmati estrapolati dai sistemi di video sorveglianza presenti in tutte le
strade utili all’accesso di via Ronco Bracciano, è emersa la natura dolosa
dell’episodio delittuoso.
In particolare, a poche ore dal fatto, due individui sono stati ripresi nei pressi
dell’abitazione della vittima mentre si accingevano ad entrare per poi darsi alla fuga
seguiti da una scia di fumo e dalle fiamme che si sono propagate così velocemente da
non lasciare scampo alla povera vittima.
I poliziotti si sono avvalsi anche di video pubblicati sui social dagli stessi odierni
indagati .
I filmati li immortalano nitidamente nel loro abbigliamento sportivo, lo stesso
indossato poche ore più tardi quando, lasciata l’abitazione a bordo della loro
utilitaria, raggiungono il vicolo ove è ubicata l’abitazione della vittima.
La sovrapposizione ed analisi dei frames video non lascia dubbi di sorta sulla piena
corrispondenza dei capi di vestiario e dunque sull’identità dei due soggetti.
L’azione delittuosa si consuma in pochi minuti: il primo a fare ingresso è il giovane
di 25 anni seguito dal complice di 37 anni, dopo due minuti i due soggetti si
allontanano e, a distanza di 8 minuti circa, è possibile notare del fumo e subito dopo
le fiamme.
La vittima, accortasi dell’incendio, nel tentativo estremo di spegnere le fiamme che
avevano ormai circondato l’intero stabile distruggendo gli arredi, veniva travolta dal
monossido di carbonio che ne provocava il decesso per asfissia sulla rampa di scale
che dal piano terra conduce al primo piano ove aveva la camera da letto.

Nessun altro individuo viene visto arrivare sui luoghi prima dei due indagati e ciò
costituisce elemento decisivo che depone per la loro responsabilità.
Sono allo stato oggetto di approfondimento le ragioni sottostanti alla condotta
criminosa , assai verosimilmente riconducibili a pregressi contrasti maturati in
ambienti vicini a quello della vittima .
I due indagati, infatti, uno dei quali con numerosi precedenti di polizia, sono noti alle
forze dell’ordine per muoversi in ambienti criminali .
Le attività investigative hanno consentito di individuare e di identificare i due
soggetti destinatari del decreto di fermo di indiziato di delitto che, nella scorsa
nottata, sono stati rintracciati presso le rispettive abitazioni e, al termine delle
incombenze di rito, associati alla Casa Circondariale a disposizione dell’Autorità
Giudiziaria procedente.

RELATED ARTICLES

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Most Popular

Recent Comments