HomeCronacaBronte: subagente assicuratrice denuncia una truffa, 5 indagati

Bronte: subagente assicuratrice denuncia una truffa, 5 indagati

I Carabinieri della Stazione di Bronte hanno notificato un avviso di conclusione delle
indagini preliminari nei confronti di due donne, di 32 e 35 anni, nonché di tre uomini di 58,
63 e 72 anni, tutti di Palermo, ritenuti responsabili di truffa aggravata.
La vicenda si è svolta a Bronte ed ha visto protagonista suo malgrado una subagente per
conto di una nota compagnia assicuratrice, la quale era stata contattata telefonicamente
da un sedicente acquirente, unitamente al cognato, di due autovetture per le quali
entrambi avrebbero dovuto stipulare il relativo contratto assicurativo, in particolare una
Lancia Libra ed una Lancia Y.
Immediatamente attivatasi, dopo aver ricevuto la necessaria documentazione, l’impiegata
ha fornito i due preventivi che complessivamente ammontavano ad €. 1740,00, proposta
che veniva accettata ancora telefonicamente dal fantomatico cliente che, inoltre, ha
chiesto all’ignara interlocutrice il codice IBAN sul quale avrebbe dovuto versare la somma
per il rilascio dei contrassegni assicurativi.

Tutta l’operazione aveva avuto successo nel giro di qualche ora, tant’è vero che, tramite
messaggistica WhatsApp, il “cliente” aveva trasmesso alla donna la copia del bonifico
effettuato chiedendole, però, di emettere i relativi contratti perché il venditore aveva la
necessità di spostare le macchine dal padiglione espositivo per metterle su strada.
Purtroppo la disponibilità della subagente ha avuto il sopravvento infatti, anticipando dalla
propria tasca la somma, quest’ultima, per favorire il “cliente telefonico”, ha emesso i relativi
contrassegni e contratti.
Inutile dire che la fiduciosa impiegata non ha più visto il becco d’un quattrino perché la sua
compagnia assicuratrice non aveva ricevuto nulla, scoprendo così che quella copia di
bonifico era solo un falso ben disegnato.
La relativa denuncia sporta ai militari, con le successive attività d’indagine, hanno
permesso di acclarare che l’intestataria dell’utenza con la quale il “cliente” aveva
intrattenuto le conversazioni telefoniche con la subagente, risultava essere intestata ad
una signora di Palermo.
Quest’ultima, tra l’altro, era già stata penalmente coinvolta in analoghi ulteriori episodi a
danno di ignare vittime, mentre il cognato acquirente dell’autovettura era anch’egli stato
coinvolto nella medesima attività investigativa coordinata dalla Procura palermitana nei
confronti di un’associazione criminale, promossa da 3 persone e che, fino a quel
momento, aveva censito ben 71 persone che utilizzavano contratti assicurativi
fraudolentemente acquisiti con le medesime modalità descritte in denuncia dalla vittima
brontese.

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