Incidente al motomondiale, perde la vita ragazzo di 19 anni

Un’altra tragedia nel mondo delle gare motociclistiche. Sabato, il giovane Jason Dupasquier (19 anni) è stato coinvolto in un gravissimo incidente durante le qualifiche di Moto 3 al Mugello. Purtroppo non ce l’ha fatta, troppo gravi le ferite riportate e, nella giornata di domenica, è morto nella terapia intensiva del Trauma Center di Careggi a Firenze.
Dupasquier, durante le prove, è caduto alla curva “Arrabbiata 2” e, una volta a terra, è stato investito dalle moto di Jeremy Alcoba, che lo ha colpito al torace, e di Ayumu Sasaki che ha impattato contro la sua testa, rimanendo privo di sensi in mezzo alla pista. Le condizioni sono apparse subito gravissime ai primi medici rianimatori. Da li la corsa in ospedale, con i medici che nella notte lo hanno operato per fermare una lesione vascolare al torace, ma nella mattinata, mentre erano già in corso le gare del motomondiale, è arrivata la notizia della sua morte. Il suo team ha deciso di non gareggiare e sul cupolino della moto ha mostrato il messaggio ‘Keep fighting Jason’ (continua a combattere Jason).
Prima del via della gara della MotoGp tutti i piloti si sono allineati per osservare un minuto di silenzio.
«Un conto è sapere che la situazione è grave e un’altra è sapere che è morto – le parole di Valentino Rossi – Allora ti chiedi se abbia senso continuare a correre. Forse non ha senso fare la gara ma anche non farla, perché quello che facciamo oggi non può cambiare quello che è successo ieri».
Parole più decise quelle di Francesco Bagnaia, caduto al secondo giro nella stessa curva dell’incidente a Dupasquier: «Per rispetto non sarebbe stato corretto correre, ma magari il pensiero di altri è che lui l’avrebbe voluto. Fondamentalmente siamo umani e ognuno di noi è fatto a proprio modo. Io forse sono troppo sensibile e faccio più fatica. Il minuto di silenzio prima della gara mi ha scosso parecchio e in gara non ero per niente concentrato, quindi non mi interessa se sono caduto. So solo che oggi abbiamo perso un ragazzo di 19 anni».
Fra i più colpiti anche Dennis Foggia, vincitore proprio in Moto3, avvisato della notizia solo al termine della sua gara: «Tutti i giorni facevamo colazione insieme – ha raccontato – È veramente brutto, però purtroppo la Moto3 è anche questa, è molto scenografica ma è anche molto pericolosa perché siamo sempre tutti molto vicini e può succedere di tutto».
Sul podio sventola la bandiera svizzera, Fabio Quartararo vince e guarda al cielo, questa vittoria è per Jason.